I grandi parchi e le riserve sono una soluzione eccellente per la tutela della specie.
E’ grazie al lavoro svolto in queste aree che gli animali possono continuare a vivere liberi e protetti.
Come spesso accade, altri disagi si susseguono: “le infezioni di cimurro canino, virus letale trasportato dai cani e dal bestiame di allevamento, i pesticidi, a volte causa involontaria della morte di alcune specie animali … altre volte killer premeditato da parte di allevatori senza scrupoli”.
In altre circostanze sono i pastori Masai che per paura di essere aggrediti o per difendere il bestiame uccidono i felini che hanno invaso il loro territorio. La convivenza tra gli allevatori e i grandi felini è difficile ma non impossibile.
Diversi piani regolatori sono stati introdotti dall’African Wildlife Service e dai vari rappresentanti di Stato per arginare il problema.
Non tutti gli allevatori vogliono uccidere i felini ma a volte, pur di non perdere il bestiame sono costretti.
Nello Stato del Botswana, sono previsti rimborsi per ogni capo di bestiame ucciso dai felini ed è garantita una ricompensa per la loro cattura. In seguito, i felini catturati, saranno prelevati, trasportati e reintrodotti in un territorio selvaggio.
I grandi Parchi e le Riserve sono una soluzione eccellente per la tutela della specie. E’ grazie al lavoro svolto in queste aree che gli animali possono continuare a vivere liberi e protetti.
Il Masai Mara, nello Stato a sud ovest del Kenya è una delle più grandi riserve statali in cui vivono migliaia di animali selvaggi. Nel periodo tra luglio e ottobre si compie la spettacolare migrazione degli Gnù, più di due milioni di esemplari attraversano le praterie dalla Tanzania al Kenya, per partorire e nutrirsi della fresca vegetazione cresciuta dopo la stagione delle piogge.